Che idea abbiamo di inclusione?

Vi confesso che sono disorientata.

Sono mesi in cui ahimè ci troviamo a discutere, a fare battaglie in aula in Consiglio Regionale, presentare mozioni nei Consigli Comunali, manifestazioni al fianco delle associazioni  per i diritti delle persone con disabilità, mesi che ascoltiamo e diamo supporto ai cosiddetti “caregiver” che ogni giorno si occupano dei loro cari e che stanno lottando contro i tagli previsti da Regione Lombardia che entreranno in vigore dal 1° di giugno.

In Lombardia, da quel 28 dicembre in cui sono stati stabiliti dei tagli ai sostegni economici per persone con disabilità grave o gravissima, poco è cambiato: l’amara realtà è che mancano fondi per circa 10 milioni di euro (lo 0,03% del bilancio di Regione Lombardia) e che attualmente il sostegno economico non è garantito per tutti (liste di attesa non solo nella sanità ma anche qua…).

Mentre in Consiglio Regionale portiamo avanti questa sacrosanta battaglia per fare cambiare le decisione all’Assessora Lucchini che evidentemente ha altre priorità visto che si candida al Parlamento Europeo e alla Giunta di Regione Lombardia, una scuola di Pioltello viene travolta da una polemica di dimensione nazionale per aver esercitato l’autonomia scolastica che prevede la possibilità che la scuola chiuda in alcuni giorni durante l’anno scolastico per ragioni didattiche (fino a 3 giorni in un anno).

L’istituto scolastico Iqbal Masih, una scuola multietnica e con tanti studenti di religione musulmana, nel giorno della fine del Ramadan registra storicamente un tasso di assenze tali da ritenere quel giorno un giorno in cui non è possibile fare didattica. 

Semplice, chiaro, linea, chiusura deliberata da un voto nel consiglio di istituto dove sono presenti tutte le componenti della scuola compresi i genitori non certo per motivi religiosi. 

 

Lo stesso organo collegiale delibera che l’anno scolastico inizi un giorno prima delle altre scuole per non perdere giorni scolastici, con la premura di avvisare le famiglie per tempo. 

Il nostro Presidente della Repubblica, faro di saggezza e sempre più garante della nostra democrazia, in risposta alla lettera della Vicepreside dell’istituto scolastico Iqbal Masih di Pioltello, Maria Rendani, scrive «Ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla, desidero dirle che l’ho molto apprezzata, così come - al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievo - apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo». 

Quanta fatica dietro un mestiere complicato come quello dell’insegnante, e quando facile distruggere il lavoro di anni.

Un episodio di modesto rilievo, come il nostro Presidente stesso dice, che si è voluto buttare nella bagarre politica e fare campagna elettorale sulla pelle delle ragazze e dei ragazzi e delle persone che nella scuola ogni giorni si spendono per crescere futuri adulti consapevoli, capaci di stare assieme nelle differenze e nella tolleranza. 

Non sono forse le nuove generazioni l’unica speranza che abbiamo per un mondo di pace?

Pare proprio che noi adulti, quelli che dovrebbero essere esempio, riusciamo solo ad aumentare le tensioni.

E infatti, come se tutto questo non bastasse, arrivano le dichiarazioni del Generale Vannacci, già reso celebre dal suo libro dai contenuti razzisti e omofobi che propone un ritorno alle classi speciali per i disabili. 

La nostra Assessora Regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità, invece di prendere le distanze, non trova di meglio che commentare positivamente la candidatura del generale alle Europee… 

Non serve commentare oltre, serve farsi però una domanda: è possibile che questi tagli ai più fragili, questa intolleranza verso altre religioni e culture e questa dichiarazioni inaccettabili siano tutte possibili perché si è allentata la nostra attenzione e siamo più  indifferenti? 

Ecco, per non sentirci corresponsabili, per non abbassare la guardia, serve tenere al centro della nostra attenzione valori e etica in cui tutti ci riconosciamo, inclusione, tolleranza, pace, ognuno nel proprio quotidiano, nell’impegno politico e civico di tutti noi.

Le elezioni europee si avvicinano, informiamoci, votiamo in modo consapevole perché la politica è fatta dalle persone e le persone fanno sempre la differenza. 

Michela

 

#usailtuovoto