Sabato 2 febbraio, anche ad Arese la manifestazione “L’Italia che resiste”

Grazie all’adesione del Forum e del circolo del Pd di Arese all’iniziativa “L’Italia che resiste”

anche ad Arese, oggi, alle ore 14.00, davanti al Municipio, in Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, ci sarà un presidio cui potranno partecipare tutti i cittadini e le associazioni che condividono lo spirito della manifestazione, al di là del coloro politico e delle appartenenze.

 

“L’Italia che resiste” nasce come reazione spontanea di un gruppo di cittadini piemontesi

impegnati nel sociale “davanti al quotidiano sfoggio di xenofobia, egoismo e mancanza di

empatia” e in pochi giorni, solo attraverso il tam tam dei social network, come un fiume in

piena, si è estesa a centinaia di Comuni in tutta Italia. “Quella di l'Italia che resiste è una piazza libera, plurale, autonoma” dichiarano gli organizzatori. “Non vogliamo essere come quelli che in tempo di guerra hanno fatto finta di non vedere quello che stava accadendo, questa piazza autoconvocata vuole essere la scintilla di una nuova resistenza” spiegano.

 

Speriamo che anche ad Arese si sia in tanti a dire “non in mio nome” alla deriva di inumanità

di chi vuole lasciare morire in mare le persone e di chi istiga all’odio e al razzismo. Uniremo

così la nostra catena umana davanti al Municipio di Arese insieme a quella di tanti altri italiani

che alla stessa ora si ritroveranno davanti ai municipi dei loro comuni per dire che un’“altra

Italia” esiste e per sostenere “l'illegittimità umana e morale dei provvedimenti in materia di

sicurezza”, come si legge nel manifesto della manifestazione.

 

“Siamo felici di partecipare a questa mobilitazione spontanea. Lo faremo senza simboli di

partito, invitando i nostri simpatizzanti e iscritti ad aderire. Credo che nell’attuale fase

politica, la cosa più importante sia stare insieme e condividere dei momenti come questo”,

dichiara Gabriele Allegro, segretario del Circolo PD di Arese.

 

“Condividiamo lo spirito dell’iniziativa, che nasce dal basso, nello spirito proprio della

cittadinanza attiva e del civismo, come quello che anima il Forum nel suo attivismo per la

nostra comunità. Crediamo anche che in un momento storico così delicato ci sia bisogno di

guardare oltre le questioni esclusivamente locali e farsi promotori di una cultura dei diritti,

dell’accoglienza e della convivenza civile” dichiara Camilla Johannesen, portavoce del Forum.